Per parlare d'Amore, a modo mio.

domenica 22 settembre 2013

Non al mare




Ok, sono qui. Immobile. È domenica e respiro casa, mi piace respirare casa. Ma ho anche voglia di andare. 

Sono qui da 21 giorni. Mi sembra, però, di essere lontana dal mare da secoli, tanto che avrei già voglia di tornare. Avrei bisogno, di tornare.

Che a me, in realtà, il mare ha sempre fatto paura quando è calmo perché non so mai cosa nasconda. Mi piace quando è arrabbiato, perché si palesa in tutta la sua forza prepotente e posso ammirarne la grandezza e l’onestà.

Il mare è come l’anima, è la coscienza delle nostre emozioni, la coscienza del nostro inconscio, dell’Io che non appare. Ho bisogno di respirare anche il mare. Ho bisogno di respirare anche quella parte del mio Io, la parte irrequieta della mia anima. Che più mi paleso e più mi sento forte perché mi sento Io.

Qui faccio cose e vedo gente, troppe cose e troppa gente. Faccio cose che mi tengono la mente occupata, che non mi lasciano il tempo per altro, neppure per pensare o per fare una telefonata. Faccio cose che mi stancano. È quello che mi occorre. 

Al mare è diverso, al mare mi “espando”. Posso essere Io nella mia interezza per il semplice fatto che so di essere abbastanza “lontana”. Posso guardare, senza paura, il mare in tempesta e riconoscermi. 

Mi hai detto di non smettere mai di scrivere, che sono brava. Io te l’ho spiegato che non sono particolarmente brava, che scrivo solo quello che le donne hanno voglia, o bisogno, di leggere. Mi hai detto che non importa, che in ogni cosa che scrivo c’è dentro un po’ di me.

È che io, forse, avrei bisogno di scrivere meno e vivermi di più. Di non avere paura. Di me.

Ma, intanto, ho cominciato a scrivere il prossimo. Qui, e non al mare.

giovedì 12 settembre 2013

Mamme al lavoro



Riporto - qui di seguito - un mio articolo uscito ieri su Segrate Oggi. Ci tengo molto perché credo tratti un tema importante per tutte noi, donne e mamme. 


Secondo il Rapporto Istat 2012, in Italia, il 22,7% delle mamme lavoratrici, a due anni dalla nascita del proprio figlio perde o lascia il proprio posto di lavoro. Praticamente, una donna su quattro (non è poco), con l’arrivo di un bambino, si trasforma di colpo in una donna “non occupata”. In una donna, per la società, improduttiva. 

Le difficoltà (concrete e psicologiche) che una neomamma incontra nel cercare di conciliare al meglio lavoro e famiglia, sono tante ed evidenti agli occhi di tutti. Non credo sia il caso di addentrarci nell’approfondimento delle politiche di conciliazione dell’Italia di oggi, dell’Italia “inflessibile” di oggi perché penso, infatti, sia utile fino a un certo punto continuare a “parlare” (e, in vero, a “fare” poco per risolvere le cose) di conciliazione e ruolo della donna nella nostra società.

Bisogna agire per ottenere, prima o poi, risultati.

Paola Malcangio, Dirigente delle Politiche Temporali e di Conciliazione del Comune di Segrate quando - il 27 maggio scorso - insieme a Valentina Bensi, Presidente di Easymamma (www.easymamma.net) ha presentato ufficialmente l’Associazione, si è espressa molto bene: “Create pure una lobby, fatevi sentire perché il Comune di Segrate vi ascolterà”. Ed è quello che, obiettivamente, sta avvenendo. Il Comune sta ascoltando e sta supportando Easymamma nel suo cammino. La strada è lunga ma, insieme, possiamo farcela. Insieme, possiamo arrivare a rendere più semplice la gestione della vita familiare e lavorativa di ognuna di noi. 

Questo per dire che, se siete mamme che vogliono provare a rientrare (per necessità o per scelta) nel mondo del lavoro ma siete sfiduciate, se pensate sia impossibile trovare un posto nuovo, se siete stufe - ai colloqui - di dover mentire alla solita domanda: “Ma ha intenzione di fare anche il secondo?”, Easymamma nel suo piccolo, sta cercando un modo per esservi utile, organizzando una serie di incontri, in programma anche nel 2014, alla presenza di partner esperti e importanti che possano supportarvi nella ricerca del lavoro. 

Più avanti nel tempo potrò essere più precisa in merito, per adesso vorrei segnalarvi il primo incontro di questo “filone” dal titolo “Mamme al lavoro” che si svolgerà giovedì 19 settembre alle ore 20,30 nello spazio Easymamma al Centro Civico Verdi

Gli argomenti che verranno affrontati insieme a Valeria Occhini, psicologa che da anni opera in ambito selezione formazione e inserimento nel mondo del lavoro e a Silvia Papini, psicologa-psicoterapeuta sono i seguenti: 

-   Essere mamme che lavorano
-   Cenni sul mercato attuale del lavoro
-   Ricerca del lavoro
-   Il colloquio di selezione.

Vi aspetto il 19! ;-)

mercoledì 4 settembre 2013

New look




Qui, ormai, tremano tutti quando vado dal parrucchiere perché non sanno mai “cosa” tornerà a casa. Il fatto è che non lo so mai neppure io. 

Dopo tre mesi di mare, di salsedine, di Sole e capelli lunghi, crespi e stopposi mi sono decisa, questa mattina, a fare qualcosa. Considerando poi che la scorsa settimana, quando la mia nipotina ha notato una farfalla sulla mia testa, mi ha detto: “Beh, magari crede che i tuoi capelli siano una balla di fieno… Zia, tu hai i capelli molto strani”, ho capito che fosse arrivato il momento di fare un trattamento speciale, almeno.


Ho tagliato tutto. I capelli, intendo. Una pazzia.


Mio figlio mi ha detto: “Mamma, sembri la G.” e calcolando che la G. ha 8 anni… Beh, no comment.


Il maritino mi ha detto che sto bene, ma lui lo dice sempre, in qualsiasi modo torni a casa: rossa, arancione, mogano, bionda, cioccolato… Inizio a pensare che “Stai molto bene” sia una frase automatica, detta per quieto vivere che mica è detto ti vada sempre bene quello “che passa il convento”, no?

O forse cambio talmente spesso che non riesce ad abituarsi a una mia figura standard, forse così non riesce a stufarsi e, il nuovo, gli piace sul serio...


Nel dubbio, oggi, ho fatto un’altra pazzia: insieme ad altre tre mie care amiche del web (ma per fortuna molto reali), abbiamo prenotato una suite in un posto bellissimo per trascorrere un weekend invernale tra donne, tra amiche. Un weekend insieme per parlare perché abbiamo tantissime cose da raccontarci, per ridere e divertirci, e per abbracciarci.


Che, se pettinata così dimostro dodici anni… potrò permettermi un weekend da ragazzina. O no?


Poi torno a fare la mamma e la moglie, giuro. ;-)