Per parlare d'Amore, a modo mio.

domenica 31 marzo 2013

La mia intervista a Tuttolibri



Per chi, ieri, si fosse perso la chiacchierata con l’amica Liliana Russo di Radio Number One, che ringrazio tantissimo, ecco il link per ascoltarla:


Ah, non è un pesce d’aprile… ho proprio ‘sta voce.

sabato 30 marzo 2013

Oggi sono a Radio Number One



So che è la domenica di Pasqua e ne approfitto per augurare a tutti ore felici, in “armonia” con sé stessi e con le persone care.

Poi, volevo ricordarvi che alle 11,30 sarò ospite nella trasmissione radiofonica di Liliana Russo, «Tuttolibri» su Radio Number One.

Sono un po’ emozionata perché, sebbene non sia la mia prima intervista, ho sempre paura di dire cavolate… Io sono la regina delle gaffes. Speriamo in bene!

Se avete voglia e tempo di ascoltarmi potete sintonizzarvi via radio oppure cliccare QUI e seguire la diretta online.

Buona Pasqua!




venerdì 29 marzo 2013

Grazie



Grazie per avere acquistato e letto il libro. Grazie per la mail di ieri sera. Soprattutto, grazie per le parole che hai scritto. E grazie infinite per quello che è stato. Immenso. E ora, vedi di darti da fare per essere felice, che sei ancora in tempo. Tutti lo siamo, "in tempo" per essere felici, finché siamo vivi.
Anto

mercoledì 27 marzo 2013

Oggi vi mando qui



Ho scritto ieri che mi piace scrivere di notte e che ho gli orari “sballati”. Ieri sera sono andata a letto, stanchissima, alle 20,30 e, invece, mi sono fatta una dormita pazzesca, di quelle che da adulti non capitano sempre. 

Mi sono appena svegliata e la prima cosa che ho fatto (dopo il caffè) è stata quella di andare a vedere, pubblicata su Donne Magazine (la mia rivista online), la recensione che Liliana Russo (di “Donne al volante” e “Tuttolibri” su Radio Number One) ha scritto sul mio eBook. 

Sì, sono molto contenta perché Liliana è una persona che di letture se ne intende parecchio. Per questo, se vi interessa leggerla, oggi vi mando QUI. Son soddisfazioni! 

Buona giornata a tutti.


martedì 26 marzo 2013

Scrivere di notte



Amo scrivere di notte cosicché ho gli orari tutti sballati. Ho sonno e vado a dormire alle dieci di sera e alle 04,00, spesso (non sempre) sono in piedi, sveglia come un grillo. Mi piace scrivere di notte perché c’è silenzio e riesco ad ascoltarmi di più, riesco a pensare con la mente più libera, senza condizionamenti esterni. E senza interruzioni. Mi alzo, bevo un caffè e tengo il mondo fuori. Ci siamo solo io e il monitor bianco, il mio spazio da riempire. E la musica, che ascolto rigorosamente con le cuffie per non svegliare gli “uomini” di casa. 

Ho scritto “Un cassetto del cuore” in due settimane, a dire la verità anche di giorno perché ero talmente “presa” dalla storia che non potevo farne a meno. Avrò dormito tre ore per notte, ho sempre scritto. Non ho praticamente neanche mangiato perché si è chiuso lo stomaco, stravolto e stupito da tutte le emozioni, prepotenti, che uscivano. Oh! Ho perso cinque chili in quindici giorni. Ho liberato tutto quello che avevo dentro e, quando ho terminato, ero sfinita. Sul serio. Non per il sonno mancato ma per il mio stato interiore, per le emozioni, fortissime e devastanti, che ho provato... Come se avessi fatto a botte ininterrottamente con me stessa. Una persona che di libri se ne intende, mi ha detto che questo scritto arriva dritto al cuore. È il complimento più bello e più importante che potessi ricevere perché, lo ammetto, ho trascorso due settimane a piangere a causa dei sentimenti che uscivano a raffica dal mio, di cuore. Mio figlio un giorno mi ha detto: “Mamma, ma se ti piace scrivere perché piangi?”. Non fa una piega. 

Qualcuno, non ricordo più chi, qualche tempo fa mi ha detto che per “scrivere” forse bisogna stare un po’ male. Ho capito, adesso, cosa intendesse. Io, da un po’ di tempo stavo male perché ci sono “dolori” che, è inutile, non permettono di vivere, di assaporare la vita come si dovrebbe. Li tieni dentro e basta. Sono stata molto male anche scrivendolo, questo libro ma, alla fine, credetemi se vi dico che sono “rinata”. A volte, forse, bisogna solo “scavare” dentro di sé per capire tante cose. Non bisogna avere paura di farlo. Questo per dire che consiglio, veramente a tutti, di scrivere, di non chiudere i propri sentimenti (neppure quelli negativi) in un cassettino in fondo al cuore ma di esternarli, di liberarli. Ci si sente meglio, dopo. Davvero.






Prefazione e ringraziamenti

Ti accorgi di avere fatto bene a scrivere un libro quando, alla fine, ti senti una persona migliore. Può capitare, infatti, di arrivare a quarant’anni senza neppure accorgersene e di scoprire di avere nascosto, in un cassetto segreto in fondo al cuore, una parte importante di sé, una parte “irrisolta”, che chiede di potere uscire e di essere affrontata, una volta per tutte, per guardare al futuro con serenità. Un mese fa, ho avuto il coraggio di aprire il mio cassetto e ne è uscito questo scritto che, sebbene rappresenti una storia di “fantasia”, racchiude in sé, nel bene e nel male, anche molto di me. Con questo libro saluto la bambina e divento la donna che voglio essere. Archivio “La mamma perfetta” (il mio primo libro, pubblicato da Mursia nel 2011), quindi pappe, cacche, pannolini e biberon su un ripiano della libreria (che, mamma, la sono comunque), e provo a parlare d’amore, a modo mio. L’unica persona che voglio ringraziare è mio marito, non solo per il costante sostegno ma, soprattutto, per essere l’uomo che è, la mia aria. E per tutto l’Amore.